LA PROFILASSI POST-ESPOSIZIONE (PEP) DELLA RABBIA IN URGENZA: UNA SURVEY NAZIONALE
Topic: TOSSICOLOGIA
Autore: LONATI DAVIDE
Affiliazione: SERVIZIO DI TOSSICOLOGIA, CENTRO ANTIVELENI DI PAVIA-CENTRO NAZIONALE DI INFORMAZIONE TOSSICOLOGICA, IRCCS FONDAZIONE SALVATORE MAUGERI, PAVIA, ITALIA
Co-autori: Marta Mazzoleni (1) - Davide Lonati (1) - Andrea Giampreti (1) - Sarah Vecchio (1) - Valeria Margherita Petrolini (1) - Eleonora Buscaglia (1) - Marta Crevani (1) - Carlo Alessandro Locatelli (1)
AUTORE PRESENTANTE: > 35 ANNI
OBIETTIVI. Nell’uomo, il virus della rabbia è trasmesso da morsi o graffi di animali infetti. In questi casi, in accordo con le linee guida internazionali, è necessario avviare la profilassi post-esposizione (PEP) mediante detersione della ferita e pronta somministrazione di una dose di vaccino da solo o in combinazione ad immunoglobuline umane (HRIG). Una PEP incompleta o ritardata è correlata a una mortalità del 100%. In Italia la rabbia non è endemica, solo nel nord-est si assiste a periodica ricomparsa di rabbia silvestre. Dal 2009 (fino a settembre 2012), il Centro Antiveleni di Pavia (CAV) ha ricevuto 22 chiamate per la gestione di pazienti potenzialmente esposti o per la fornitura in urgenza di vaccino/immunoglobuline. Cinque casi che coinvolgevano viaggiatori provenienti da aree geografiche in cui la rabbia è endemica, hanno richiesto la co-somministrazione di vaccino e immunoglobuline. Le HRIG non erano disponibili nei servizi d’urgenza in cui il paziente è stato indirizzato ed erano di difficile reperimento sul territorio nazionale. Al fine di valutare la disponibilità di vaccino-HRIG in Italia, il CAV ha condotto una survey nazionale.
METODI. In settembre 2012, il CAV ha inviato via mail/fax ai servizi d’urgenza del SSN un questionario per valutare: (i) l’esistenza di procedure standardizzate per la gestione del paziente morso da animale potenzialmente rabido (ii) la disponibilità di HRIG e/o di (iii) vaccino.
RISULTATI. I dati provenienti da 116 servizi d’urgenza hanno evidenziato che: nel 68.2% dei casi erano assenti una procedura, vaccino e immunoglobuline, mentre nel 29% dei servizi era disponibile una procedura standardizzata. Vaccino e HRIG, solo vaccino e solo HRIG erano presenti, rispettivamente, nel 16.4, 12.0, 3.4%. Sia il vaccino che le HRIG erano prevalentemente disponibili (74%) nelle regioni del nord-est.
CONCLUSIONI. Nonostante l’Italia sia stata dichiarata libera dalla rabbia dal 1973, negli ultimi anni sono aumentati i casi di rabbia importata da viaggiatori internazionali. I nostri dati preliminari mostrano una disomogeneità nella preparazione dei servizi d’urgenza ad affrontare il problema, data la carenza di procedure standardizzate e di HRIG. Si rende dunque necessaria una revisione critica e diffusione di tali procedure e uno specifico sistema di stoccaggio di vaccino/immunoglobuline.