PSEUDO ANEURISMA FEMORALE COMPLICATO IN INOCULAZIONE RIPETUTA DI SOSTANZE DA ABUSO

Topic: TOSSICOLOGIA
Autore: GRANIERI MARCELLA
Affiliazione: ASL BARI, OSPEDALE SAN PAOLO U.O.C. MCAU, BARI, ITALIA
Co-autori: Marcella Granieri (1) - Giuseppe Castriotta (2) - Guido Quaranta (3) - Cristian Dell'atti (4)

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Il 20/01/2014, un uomo di 50 anni si presentava al PS con tumefazione inguinale sinistra di colorito rosso vinoso, consistenza duro-elastica e secrezione ematica, riferendo pregresso sanguinamento e trauma occorso alcuni giorni prima.
Dopo consulenza chirurgica che interpretava la lesione come ansa intestinale necrotica fistolizzata, il medico di PS non convinto della diagnosi faceva eseguire angiotac che evidenziava pseudoaneurisma dell’arteria femorale sinistra.
Il paziente solo a questo punto ammetteva di aver utilizzato tale sede come punto di inoculo di eroina.
L’inoculazione continua di sostanze stupefacenti aveva dato, oltre al danno del vaso, lesione dei tessuti circostanti ed una flogosi cronica indurativa sia di origine chimica che infettiva (iniezione certamente non asettica!) tale da provocare la formazione di uno pseudoaneurisma con successiva rottura all’esterno per erosione cutanea.
L’emostasi temporanea, ma instabile, era data dalla formazione di un voluminoso coagulo aggettante all’esterno.
Il paziente veniva quindi ricoverato in chirurgia vascolare dove eseguiva ecodoppler ed angiografia.
Valutazioni di tipo tecnico inducevano il chirurgo ad optare per una metodica poco cruenta e tentare la chiusura dello pseudoaneurisma con tecnica endovascolare.
Il giorno seguente, al controllo angiografico, veniva dimostrata una parziale riabitazione dello pseudoaneurisma per cui dopo un tentativo di trombizzazione interrompendo il flusso per 30 minuti nell’arteria femorale comune con pallone da PTA, lo pseudoaneurisma veniva embolizzato con particelle di spugna emostatica.
I controlli successivi mostravano la completa trombosi dello pseudoaneurisma.
Il paziente che alla dimissione veniva medicato periodicamente con progressivo miglioramento della lesione cutanea, in marzo, interrompeva i controlli ambulatoriali.
Nessuna altra notizia sino al 07/07/2014 quando lo stesso paziente si rivolge ad altro PS per voluminoso ematoma in regione inguinale destra con dolore locale, cute tesa ma non ulcerata.
Per giustificare l’origine del problema adduce motivazioni fantasiose.
L’08/07/2014 esegue Angiotac che evidenzia uno pseudoaneurisma della femorale comune destra con voluminoso ematoma.
Il quadro appare identico al lato sinistro, compresa l’occlusione dell’arteria femorale.
Viene sottoposto a ripetute embolizzazioni sino ad ottenere la trombosi della sacca aneurismatica.
Intanto la cute della regione inguinale si ulcera con comparsa di una lesione cavitaria simile a quella del lato sinistro.
Attualmente il paziente è ancora ricoverato.