UN CASO DI INTOSSICAZIONE LETALE DA CLORALOSIO.
Topic: TOSSICOLOGIA
Autore: LEONE SILVIA
Affiliazione: SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN TOSSICOLOGIA CLINICA, UNIVERSITÀ DI GENOVA, GENOVA, ITALIA
Co-autori: Silvia Leone (1) - Giulia Cremonesi (2) - Valerio Bermano (3) - Federico Catalani (4) - Daniela Pierluigi (5) - Paolo Cremonesi (6)
AUTORE PRESENTANTE: 28 anni
OBIETTIVO: Descrivere un’intossicazione fatale da cloralosio.
INTRODUZIONE: L’alfa-cloralosio (AC) è un anestetico utilizzato come rodenticida non dicumarolico in molti Stati, soprattutto in Tunisia. Possiede effetti dose-dipendenti sul sistema nervoso centrale, determinando sia eccitazione, sia depressione. La dose tossica è circa 1 grammo per l’uomo adulto. I tre sintomi più frequenti di intossicazione acuta sono: coma, mioclonie e broncorrea.
DESCRIZIONE DEL CASO CLINICO: Giunge in PS (h. 21:39), accompagnato da due connazionali, un signore tunisino di 38 anni, in stato di coma non risvegliabile (GCS: 6), in respiro spontaneo. Gli accompagnatori riferiscono perdita di coscienza e convulsioni dopo aver assunto una sostanza in compressa o polvere, disciolta in un caffè.
L’esame obiettivo rivela: rumori umidi a medie bolle da verosimile broncorrea, addome piano trattabile, azione cardiaca ritmica, tachicardica, parametri vitali nella norma, marcata scialorrea, cute calda e asciutta. L’emogasanalisi arteriosa dimostra importante acidosi metabolica. Durante la valutazione medica insorge crisi tonico-clonica trattata con diazepam.
Viene contattato il CAV di riferimento che dispone la somministrazione di 200 mEq di bicarbonato di sodio e 2 fiale di atropina da 1 mg. Vengono inoltre somministrati: 2 fiale di furosemide da 20 mg e 2 grammi di metilprednisolone.
Gli esami ematochimici sono nella norma. Viene eseguita, in PS, una radiografia del torace che dimostra congestione ilare bilaterale.
In accordo con la Consulente Anestesista si decide per il ricovero del paziente nel reparto di Rianimazione (h. 23:45). Il paziente viene intubato e viene posizionato catetere venoso centrale. Le condizioni peggiorano progressivamente: compare marcata iperemia al tronco e al volto, persistono tremori muscolari diffusi e scosse tonico-cloniche. Una radiografia del torace di controllo (dopo 2 ore dalla precedente) mostra edema polmonare acuto.
Il paziente va incontro rapidamente a desaturazione, bradicardia e ipotensione; dopo circa 40 minuti decede per arresto cardiocircolatorio.
CONCLUSIONI: L’analisi tossicologica su urine e sangue, effettuata a Pavia (IRCSS Policlinico “San Matteo”), ha confermato positività al solo cloralosio.
Ad oggi, dopo attenta analisi della letteratura, siamo i secondi a riportare un caso di edema polmonare acuto in seguito ad intossicazione da cloralosio.
Poniamo l’attenzione sull’importanza della conoscenza di intossicazioni rare dovute a sostanze prevalentemente utilizzate o commercializzate in altri Stati.