UN ANNO DI OSSERVAZIONE BREVE INTENSIVA: ANALISI DELLE CRITICITÀ E PROPOSTE DI MIGLIORAMENTO
Topic: ORGANIZZAZIONE ETICA E MEDICINA LEGALE
Autore: LEOLI FRANCESCO
Affiliazione: U.O. MEDICINA D’URGENZA E PRONTO SOCCORSO, DIPARTIMENTO DI EMERGENZA E ACCETTAZIONE, AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA PISANA, PISA, ITALIA
Co-autori: Francesco Leoli (1) - Alessandro Cipriano (1) - Francesca Santini (1) - Antonietta Pandolfo (1) - Alessio Bertini (1) - Massimo Santini (1)
AUTORE PRESENTANTE: >35 anni
Obiettivi: L’osservazione breve intensiva (O.B.I.), è ormai una realtà consolidata nel panorama della gestione delle emergenze-urgenze. Nel contesto attuale, caratterizzato alla tendenza alla “de-ospedalizzazione”, l’O.B.I. offre un setting assistenziale alternativo al ricovero tradizionale. Secondo gli standard SIMEU, circa il 5-10% dei pazienti che accedono in Pronto Soccorso necessita di osservazione; di questi mediamente il 70-80% viene dimesso ed il 20-30% ricoverato1. Scopo dello studio è quello di valutare il corretto utilizzo dell’O.B.I. del DEA di II livello dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana attraverso l’analisi degli indicatori di appropriatezza proposti dalla SIMEU.
Metodi: è stata condotta un’analisi retrospettiva dei pazienti gestiti in O.B.I. dal primo gennaio al 31 dicembre 2013.
Risultati: nel 2013, 83162 pazienti hanno avuto accesso al nostro DEA, la percentuale dei pazienti gestiti in O.B.I. è dell’ 8,3% (4193 pazienti). Al termine del periodo di osservazione (tempo medio di degenza 18 ± 6 ore) il 77% dei pazienti viene dimesso ed il 21,8% viene ricoverato (1,2% rifiutano le prestazioni). Le principali patologie per cui viene attivata l’O.B.I. sono il dolore toracico (20,3%) e dolore addominale (16,8%), cui seguono in ordine decrescente i disturbi neurologici (13,2%), la patologia traumatica (nel complesso 11,7%), la sincope (6,1%) e l’anemia (5%). Analizzando i singoli sotto-gruppi di patologia, per lo scompenso cardiaco acuto, la patologia respiratoria acuta, la febbre e la patologia nefro-urologica si rileva un’insufficiente capacità di “filtro” con una percentuale di ricovero del 63,1%, 33,1%, 34,3% e 56,25% rispettivamente. I pazienti dimessi hanno un’età significativamente più bassa rispetto ai pazienti ricoverati (p<0,001). Analizzando singolarmente le diverse patologie, soprattutto per alcuni quadri clinici, a parità di diagnosi, l’età costituisca un fattore determinate l’esito dell’osservazione.
Conclusioni: La performance dell’O.B.I. del nostro DEA è in linea con gli standard SIMEU. Nonostante ciò, in alcuni sotto-gruppi di pazienti l'esito non rispetta gli standard attesi. In questi sottogruppi, l'età è il più evidente tra i fattori che condizionano l'esito dell'osservazione. L'analisi dei fallimenti porta al progressivo perfezionamento dei percorsi diagnostico-terapeutici.