RUOLO DIAGNOSTICO E PROGNOSTICO DELLA LATTATO DEIDROGENASI PLASMATICA NELLE SINDROMI AORTICHE ACUTE

Topic: LA RICERCA
Autore: RAVETTI ANNA
Affiliazione: S.C. MEDICINA D'URGENZA, OSPEDALE MOLINETTE, A.O.U. CITTÀ DELLA SALUTE E DELLA SCIENZA DI TORINO, TORINO, ITALIA
Co-autori: Anna Ravetti (1) - Giovanni Lidl (2) - Francesca Giachino (3) - Maria Grazia Veglio (1) - Maddalena Ottaviani (2) - Federica Trausi (2) - Stefano Grifoni (2) - Stefania Battista (1) - Enrico Lupia (1) - Corrado Moiraghi (4) - Giulio Mengozzi (5) - Peiman Nazerian (2) - Fulvio Morello (4)

LDH plasmatico nelle sindromi aortiche acute

Background
Le sindromi aortiche acute (SAA) sono patologie potenzialmente mortali che richiedono un rapido inquadramento diagnostico e intervento terapeutico. La presentazione clinica è eterogenea, rendendo impegnativa la diagnosi di Pronto Soccorso.
La lattato deidrogenasi (LDH) è un enzima intracellulare rilasciato nel plasma in condizioni di sofferenza tissutale; il suo valore diagnostico e prognostico nel sospetto di SAA non è attualmente noto.
Obiettivi:
Definire il ruolo diagnostico e prognostico della LDH nei pazienti con sospetta SAA.
Metodi:
I livelli di LDH (range di normalità 250-450 IU/L) sono stati dosati in 999 pazienti afferiti dal 2009 al 2013 nel Pronto Soccorso degli ospedali Molinette di Torino e Careggi di Firenze per sospetta SAA. La diagnosi finale è stata stabilita tramite imaging aortico.
Le principali variabili considerate per l’analisi sono state: i valori di LDH alla presentazione in Pronto Soccorso, la diagnosi finale (SAA o altra diagnosi) e, nei pazienti con diagnosi finale di SAA, la mortalità intra-ospedaliera.
Risultati:
La diagnosi di SAA è stata confermata in 201 pazienti; le diagnosi alternative sono state: sindrome coronarica acuta (n=92), dolore gastro-intestinale (n=89), sincope (n=62), ictus (n=22), pericardite (n=30), embolia polmonare (n=13), dolore toracico non specificato (n=301), altre diagnosi (n=189). Il valore mediano di LDH è 432 (IQR:369-566)UI/l nei pazienti con SAA e 384 (IQR: 331-461)UI/L nei pazienti con altra diagnosi (p<0,0001).
L’area sotto la curva ROC della LDH è 0,628 (p<00001). Utilizzando un cut-off di 450 UI/l la sensibilità e specificità sono del 46% (95% IC, 39%-53%) e del 73%(95% IC, 69%-76%); il valore predittivo positivo e negativo sono rispettivamente 30% (95% IC, 25%-35%) e 84% (95% IC, 81%-87%).
Nei pazienti con SAA e LDH?450 UI/L la mortalità intra-ospedaliera è del 27% rispetto al 13% nei pazienti con LDH<450 UI/L (p=0,013). L’analisi Kaplan-Maier ha evidenziato che tale differenza è in larga misura attribuibile alla prima settimana dalla presentazione clinica (p=0,015).
Conclusioni:
I valori di LDH plasmatica sono significativamente più elevati nelle SAA, definendo un biomarcatore specifico ma poco sensibile per la diagnosi di SAA. Valori elevati di LDH nei pazienti con SAA si associano a maggior mortalità intra-ospedalie