USO COMBINATO DELL’AORTIC DISSECTION DETECTION RISK SCORE E DEL D-DIMERO PER IL RULE-OUT DELLE SINDROMI AORTICHE ACUTE NEL DIPARTIMENTO DI EMERGENZA

Topic: LA RICERCA
Autore: BONO ALESSIA
Affiliazione: S.C. MEDICINA D'URGENZA, OSPEDALE MOLINETTE, A.O.U. CITTÀ DELLA SALUTE E DELLA SCIENZA DI TORINO, TORINO, ITALIA
Co-autori: Alessia Bono (1) - Peiman Nazerian (2) - Matteo Castelli (2) - Francesca Giachino (1) - Maddalena Ottaviani (2) - Maria Grazia Veglio (1) - Claudia Casula (2) - Federica Carbone (1) - Federica Trausi (2) - Enrico Lupia (1) - Simone Vanni (2) - Corrado Moiraghi (1) - Stefano Grifoni (2) - Fulvio Morello (1)

OBIETTIVI
La diagnosi di sindrome aortica acuta (SAA) è particolarmente difficile, a causa dell’eterogeneità clinica di presentazione e dell’assenza di algoritmi diagnostici validati. La maggior parte delle angio-TC eseguite per sospetta SAA risulta pertanto negativa. Nuove strategie sono necessarie al fine di razionalizzare l’uso dell’angio-TC per sospetta SAA, limitando (1) i rischi per i pazienti (nefropatia, anafilassi da mezzo di contrasto, esposizione radiologica), e (2) le implicazioni (costo, organizzazione) per i DEA. Il D-dimero è un marcatore altamente sensibile per la diagnosi di SAA e, analogamente a quanto avviene per la tromboembolia polmonare, appare proponibile il suo uso in pazienti stratificati per rischio di SAA, a fini di rule-out diagnostico. Nel presente studio, abbiamo pertanto valutato l’efficienza e la failure rate di una strategia che combina la stratificazione clinica con il dosaggio del D-dimero, nei pazienti con sospetta SAA.
METODI
Dal 2008 al 2013, sono stati arruolati in un registro 1137 pazienti valutati nei nostri DEA per sospetta SAA. La diagnosi finale è stata ottenuta mediante angio-TC. Per ciascun paziente, l’ADD risk score è stato calcolato retrospettivamente, come da linee guida AHA, sulla base delle informazioni riguardanti l’anamnesi, le caratteristiche del dolore e l’esame obiettivo, riportate in cartella clinica. Il D-dimero è stato considerato negativo se <500 ng/ml.
RISULTATI
La diagnosi finale di SAA è stata posta in 257 pazienti (22.6%). 912 (80.2%) pazienti sono stati classificati a rischio non-alto di SAA, di cui 357 (31.4%) a rischio basso (ADD risk score=0) e 555 (48.8%) a rischio intermedio (ADD risk score=1). I pazienti a rischio non-alto di SAA con D-dimero negativo sono stati 260 (22.9%), di cui 97 (8.5%) a rischio basso. Sono stati identificati 2 casi di SAA con D-dimero negativo nei pazienti a rischio non-alto, entrambi classificati a rischio clinico intermedio. La failure rate della strategia combinata ADD risk score/D-dimero è risultata pertanto pari a 0.8% (95%IC, 0.2-2.8%) nei pazienti a rischio non-alto, e 0% (95%IC, 0-3.8%) nei pazienti a rischio basso.
CONCLUSIONI
L’associazione di rischio clinico non-alto di SAA (ADD risk score<2) e D-dimero negativo si associa ad una sostanziale efficienza e ad una bassa failure rate.