START UP IN PRONTO SOCCORSO: FOLLOW UP DELL’ EPIGASTRALGIA E DELLA SINCOPE ALLA DIMISSIONE
Topic: LA RICERCA
Autore: PICCIONI ANDREA
Affiliazione: DEA PRONTO SOCCORSO, VANNINI, ROMA, ITALIA
Co-autori: Andrea Piccioni (1) - Marinella Mazzone (1) - Lorenzo Pietropaolo (1) - Sabrina Matera (1) - Manfredi Giusti (1) - Giovanni Lorecchio (1) - Marco Marzocchini (1) - Cinzia Sighieri (1)
Obiettivi
La start up in pronto soccorso e’ un nuovo indice di performance per analizzare il fenomeno dei riacessi e permette di evitarli costruendo un corretto percorso per patologia prima della dimissione. Le due entita’ cliniche maggiormente coinvolte nel fenomeno dei riaccessi in pronto soccorso: l’epigastralgia e la sincope.
Materiali e metodi
La diagnosi differenziale dell’epigastralgia necessita di: anamnesi, esame obiettivo per escludere o confermare la diversa eziologia: cardiaca, gastrointestinale e vascolare (aneurisma aorta addominale). L’eziologia cardiaca richiede: markers di miocardio necrosi e test ergometrico. L’eziologia gastrointestinale necessita di: indici di funzionalità epatica, pancreatica con colestasi, emocromo ed esame diagnostico di I livello come l’ecografia epatobiliare . Infine è necessario escludere una patologia dell’arteria aorta mediante esame obiettivo e con l’ausilio dell’imaging vascolare dedicato.
Qualora venga esclusa una delle suddette patologie si pone indicazione alla dimissione in sicurezza suggerendo una esofagogastroduodenoscopia a breve che viene programmata.
Il percorso della sincope si articola seguendo il seguente iter diagnostico-terapeutico.
All’arrivo in pronto soccorso si esegue anamnesi accurata, un esame obiettivo, un controllo dei parametri vitali, degli esami ematici ed un elettrocardiogramma.
Si calcola quindi l’ OESIL score cioè un punteggio di fattori di rischio indipendenti di morte a trenta giorni: età > 65 anni, malattie cardiovascolari (inclusa l’ipertensione arteriosa), l’assenza di prodromi ed alterazioni elettrocardiografiche anche non specifiche. Per ognuno dei suddetti fattori di rischio si assegna un punto.
Abbiamo quindi individuato tre diversi percorsi di diagnosi e cura sulla base dell’OESIL score.
OESIL tra 0-1: si aggiunge una misurazione della pressione arteriosa in clino e ortostatismo e si dimette in sicurezza inviando il paziente a visita cardiologica a breve.
OESIL 1-2 : si osserva il paziente in OBI dove esegue ecocardiogramma, eventuale Holter ECG e massaggio del seno carotideo e consulenza cardiologica.
OESIL 2-3: si ricovera il paziente e si eseguono: ecocardiogramma, Holter ECG, si monitorizza, si richiede consulenza cardiologica per test da sforzo, impianto di loop recorder e/o studio elettrofisiologico.
OESIL >3: ricovero in reparto ad alta intensità diagnostica e di cura.
Risultati
Valuteremo nei prossimi mesi l’efficacia dei percorsi diagnostico terapeutici suggeriti rivalutando l’analisi dei dati e confrontandone l’esito.