LA POLMONITE NELLA SEPSI SEVERA E NELLO SHOCK SETTICO: STUDIO OSSERVAZIONALE IN PS

Topic: INSUFFICIENZA RESPIRATORIA
Autore: VISINTIN BENEDETTO
Affiliazione: MEDICINA ALTA INTENSITÀ DI CURE, FONDAZIONE CA' GRANDA OSPEDALE MAGGIORE POLICLINICO, MILANO, ITALIA
Co-autori: Benedetto Visintin (1) - Elena Callisto (1) - Luca Erba (1) - Antonella Dodaro (2) - Riccarda Russo (3) - Fernando Porro (4) - Anna Maria Brambilla (1)

AUTORE PRESENTANTE: < 35 ANNI


OBIETTIVI la polmonite costituisce la principale causa di sepsi severa e shock settico (SS/SSh). Obiettivo dello studio è valutare le differenze tra SS/SSh associati ad infezione primitiva polmonare ed extrapolmonare.

METODI studio osservazionale retrospettivo di pazienti adulti giunti consecutivamente al PS del Policlinico di Milano tra Gennaio 2011 e Dicembre 2013 per SS/SSh. Essi sono stati suddivisi in base alla fonte settica polmonare (gruppo A) ed extrapolmonare (gruppo B). Sono state poste a confronto caratteristiche a T0 e outcome; inoltre sono stati valutati i fattori predittivi di morte all’interno del gruppo A.

RISULTATI sono stati arruolati 378 pazienti di età media pari a 76,2 (± 13,9) anni, 54.8% sono maschi. Il SOFA score medio è 5,1 (± 2,5), la mortalità intraospedaliera è pari a 34,6%. I pazienti del gruppo A (181, 47.9%) mostrano una maggiore mortalità (40,9% vs. 28,9%; p 0,017) ed una maggiore frequenza di DNI/Da Non Intubare (12,7% vs. 6,1%; p 0,003) e storia di potus (4,4% vs. 0,5%; p 0,016). Essi più frequentemente avevano assunto antibiotici nella settimana precedente l’accesso in PS (p 0,005) e le loro emocolture meno frequentemente hanno isolato patogeni (30,4% vs. 50,6%; p 0,001). Un’analisi multivariata ha individuato come fattori indipendentemente associati a morte nel gruppo A urea > 100 mg/dL, ricovero ? 2 giorni nei 90 precedenti l’ingresso in PS, somministrazione di ? 2 litri di liquidi nelle prime due dall’accesso e DNI.

CONCLUSIONI la polmonite, causa più frequente di SS/SSh, reca una maggiore mortalità rispetto alle infezioni primitive extrapolmonari. Non vi sono differenze tra i due gruppi in termini di comorbidità o parametri vitali all’ingresso (eccezion fatta per quelli respiratori), bensì una maggiore frequenza di DNI e storia di potus tra i pazienti con polmonite. La percentuale di emocolture positive è maggiore nelle infezioni extrapolmonari. I fattori predittivi di morte nel gruppo polmonite sono da ricondurre al performance status generale del paziente. Importante prestare attenzione al carico idrico delle prime due ore, potendo esso risultare dannoso, qualora eccessivo, nei pazienti con polmonite.