IL TRAUMA: FROM CLINICAL POLICY TO CLINICAL PRACTICE

Topic: IL TRAUMA
Autore: GILARDI EMANUELE
Affiliazione: POLICLINICO 'A.GEMELLI', UNIVERSITÀ CATTOLCIA DEL SACRO CUORE - POLICLINICO 'A.GEMELLI', ROMA, ITALIA
Co-autori: Emanuele Gilardi (1) - Francesco Buccelletti (2) - Claudio Ramponi (2) - Francesco Franceschi (1)

AUTORE PRESENTANTE: < 35 ANNI

OBIETTIVI
In Italia i criteri e la stessa definizione di “trauma center” sono estremamente eterogenei. Nonostante linee guida nazionali e internazionali che riguardano soprattutto l’assistenza e l’organizzazione del Sistema Sanitario in merito ai traumi maggiori, esistono ben poche evidenze in letteratura riguardo alle strategie che ogni struttura deve adottare per organizzarsi e migliorare l’outcome di questi pazienti. Il nostro obiettivo, basandoci sull’attività di programmazione messa in atto nella Provincia Autonoma di Trento presso l’Ospedale Santa Chiara, è proprio quello di realizzare un modello di implementazione di un Trauma Center (da noi chiamato Trento Trauma Model of Care) al fine di stabilire e verificare se specifiche e definite misure di clinical policy siano in grado di portare ad un miglioramento dell’approccio al paziente traumatizzato durante tutto il suo “percorso”, dal territorio al trattamento definitivo, all’interno di un trauma center di “nuova istituzione” focalizzandoci, inizialmente, sul Dipartimento di Emergenza.

METODI
Dall’agosto del 2012 è stato intrapreso un programma di ricerca per stabilire quali provvedimenti fossero in grado di consolidare quelli che sono universalmente considerati i cardini e allo stesso tempo gli anelli “deboli” della catena dell’assistenza al trauma: la centralizzazione primaria del trauma maggiore, la composizione e attivazione del trauma team, il ruolo dell’imaging e in particolare dell’eco-FAST, i protocolli di trasfusione massiva e la “damage control surgery”. Venivano analizzati tutti i traumi definiti “maggiori” (ISS>15) che giungevano presso l’ospedale Santa Chiara tra il luglio 2011 e il Dicembre 2013.

RISULTATI
I pazienti sono stati divisi in due gruppi analizzando i 18 mesi precedenti l’attivazione del Trauma Center (gruppo PRE, 169 pazienti) e i 12 mesi successivi (gruppo POST, 100 pazienti). L’RTS (Revised Trauma Score) al triage è sovrapponibile per i due gruppi (media PRE 7,0484±1,70; media POST 6,826±1,65SD), così pure l’età (PRE 47,5±20; POST 43,7±19,5) e il sesso (76,9% VS 79% maschi). I pazienti centralizzati sono aumentati dal 87% al 97%, diminuendo il numero dei pazienti trasferiti in seconda battuta da ospedali secondari (13% VS 4,3%). L’attivazione del trauma team al suo completo nel Dipartimento di Emergenza è passata dal 33,1% al 47%, così pure l’esecuzione della FAST da parte del Medico d’Urgenza è passata dal 17,2% al 54%, diminuendo parallelamente il tempo medio tra l’arrivo in PS e l’esecuzione della TAC total body (da 51 a 42 minuti in media).

CONCLUSIONI
I dati preliminari mostrano un aumento dell’esecuzione di procedure ritenute ormai fondamentali nella gestione del trauma, come la centralizzazione primaria, l’attivazione del trauma team, l’esecuzione della FAST da parte del medico d’urgenza e in generale la velocizzazione delle procedure di stabilizzazione del paziente espressa come tempo intercorso tra l’arrivo in PS e l’esecuzione della TC total-body. Inoltre, sono attualmente in corso la creazione di protocolli rapidi di trasfusione massiva nonché la creazione di una equipe chirurgica specializzata nel trauma per estendere la cultura della damage control surgery. Ulteriori analisi ed eventuali confronti con strutture “rodate” sull’assistenza al trauma saranno necessarie per completare il nostro obiettivo