IL BLOG DI SIMEU

 

Posts Tagged ‘scuola di specializzazione’

Emilia Romagna all’avanguardia per l’attenzione alla formazione dei medici

martedì, ottobre 3rd, 2017

Finanziate 17 borse di studio regionali in Medicina di emergenza-urgenza per il 2017

Nella situazione di penuria di borse di studio in Medicina di emergenza-urgenza rispetto al fabbisogno nazionale stimato, le regioni possono far molto per integrare l’offerta dello Stato. E per il 2017 l’Emilia Romagna si distingue per una particolare attenzione al tema, direttamente collegato con il sovraffollamento endemico che affligge i pronto soccorso nazionali.

La Regione Emilia Romagna ha infatti finanziato 17 borse di studio per la formazione specialistica dei Medici di emergenza-urgenza. Queste si vanno ad aggiungere alle 17 stanziate dal Ministero, portando a 34 il numero di posti per l’accesso alla specialità di Medicina d’Emergenza ed Urgenza in Emilia Romagna per il 2017. L’Emilia risulta quindi la Regione che ha attivato più borse in assoluto per la specialità.

L’arruolamento, il numero e la qualità del personale medico presente nei pronto soccorso e nell’emergenza territoriale nazionale – commenta Maria Pia Ruggieri, presidente nazionale Simeu  influiscono direttamente sulla sicurezza delle cure. È quanto emerso anche durante l’Accademia dei Direttori, organizzata da Simeu a Bologna lo scorso settembre e che ha coinvolto circa 150 direttori di struttura di medicina d’emergenza italiani. L’iniziativa emiliana quindi si traduce in un ‘caso regionale’ importante ed è frutto di una stretta collaborazione tra politica, professionisti e Simeu. Ci auguriamo che si tratti dell’inizio di un percorso che possa coinvolgere anche le altre regioni italiane”.

Il numero complessivo di contratti di formazione medica specialistica per l’anno accademico 2016/2017 è di 6.676; di questi 6.105 sono coperti da borse di studio messe a disposizione dallo Stato, 499 dalle Regioni mentre le restanti 72 da altri enti pubblici o privati. Per la Medicina d’emergenza-urgenza le borse sono: 121 ministeriali, 56 offerte dalle regioni e ancora 4 da altri enti. Il bando nazionale per accedere alle borse di studio in Medicina presso le Scuole di Specializzazione accreditate è pubblicato sul sito del Miur, Ministero per l’Università e per la Ricerca. Il concorso si svolgerà secondo nuove regole valide da quest’anno. Le scuole attivate (e dunque destinatarie di contratti) sono 1.256 su un totale di 1.300 Scuole accreditate, in base alle nuove regole previste dal decreto Miur-Salute entrato in vigore a giugno. La data della prova nazionale è fissata per il 28 novembre.

X Congresso nazionale Simeu: costo d’iscrizione ridotto fino al 31 agosto

mercoledì, agosto 3rd, 2016

Dott. Paolo Balzaretti, redazione Blog Simeu

Su Twitter: @P_Balzaretti


Sappiamo bene che in questi giorni in cui l’estate giunge al culmine l’aggiornamento professionale non è il primo dei pensieri. Ci teniamo però a segnalarvi le ultime novità riguardanti il prossimo Congresso Nazionale Simeu, che si terrà a Napoli dal 18 al 20 novembre (hashtag #SIMEU16).

Iscrizioni: prezzi ridotti fino al 31 agosto

Innanzitutto vi ricordiamo che vi sono prezzi e condizioni speciali per chi si iscriverà entro il 31 agosto. Si parla di un risparmio di 50 euro, dunque un’occasione da non lasciarsi sfuggire!

Le iscrizioni si possono effettuare direttamente online tramite il sito internet dedicato al Congresso (www.simeu.it/w/congresso2016). Per qualsiasi ulteriore informazione (anche a proposito dei Corsi Precongressuali) è possibile contattare la Segreteria Nazionale SIMEU (e-mail: info@simeu.it, telefono: 02 67077483).

Perché venire a Napoli?

L’obiettivo di Simeu è come sempre quello di fornire, nel corso del suo Congresso Nazionale, la panoramica più ampia possibile sulle novità dell’emergenza-urgenza, prendendo in considerazione anche il punto di vista dell’emergenza territoriale e dell’infermieristica d’urgenza. Una delle caratteristiche fondamentali della nostra disciplina riguarda la continua interazione con altri specialisti, soprattutto in virtù del fatto che siamo chiamati a intervenire su qualsiasi tipo di problema acuto di salute, ovunque si verifichi e in qualsiasi momento della giornata, e spesso la collaborazione con gli altri specialisti è essenziale per garantire il miglior iter diagnostico e terapeutico al paziente. Frequentemente i rapporti non sono facili e le condizioni di pressione costante generano incomprensioni. È dunque benvenuta l’occasione di confronto che questo Congresso offrirà con i nostri colleghi cardiologi (si parlerà di dolore toracico), anestesisti (con i quali si affronterà il tema della contusione polmonare), psichiatri (con cui si discuterà di agitazione psicomotoria), pediatri, chirurghi e radiologi. Infine, com’è ormai tradizione, non possiamo tacere dell’importanza che verrà data anche ai temi di carattere organizzativo, psicologico (basti pensare al peso che ha nella nostra professione il burn-out, un altro dei temi affrontati) e sociale (uno su tutti, esemplare per attualità, i migranti).

Per chi fosse interessato ad approfondire, sul sito dedicato al Congresso (www.simeu.it/w/congresso2016) è reperibile l’ultimo aggiornamento del programma.

Formazione

Chi conosce la nostra società scientifica sa bene che Simeu è sinonimo di formazione e anche questo Congresso sarà all’altezza. In primo luogo i corsi pre-congressuali: non credo che molti congressi possano vantare un’offerta costituita da circa 28 corsi, che coprono tutto lo scibile dell’emergenza-urgenza, cui è possibile iscriversi direttamente dal sito del congresso (www.simeu.it/w/congresso2016); vi segnaliamo in particolare alcuni corsi i cui posti sono prossimi ad esaurirsi: PEDIATRIC ADVANCED LIFE SUPPORT PROVIDER (PALS) dell’American Heart Association, PROCEDURE INVASIVE IN EMERGENZA-URGENZA e ACC – HF SIM & CRM® SIMEU – ANMCO (TEAM MEDICI-INFERMIERI). In questi casi i posti disponibili sono meno di 5.

L’avvio della Scuola di specializzazione in Medicina d’emergenza-Urgenza ha fatto sì che siano cresciute le attività formative che coinvolgono i nostri Dea e i Servizi di emergenza territoriale in cui lavoriamo. Il Congresso sarà un’occasione per fare il punto su alcuni temi rilevanti: quale ruolo per la simulazione? Quale bilancio della Scuola di Specializzazione a due anni dall’ingresso nel mercato del lavoro dei primi specialisti? Come ha influito la Formazione Simeu sulla sedazione e l’analgesia nella pratica clinica? Esiste un ruolo per i social media nella formazione e nell’aggiornamento degli operatori della Medicina d’emergenza-urgenza?

In conclusione mi sembra che ci siano molti ottimi motivi per unirsi a noi a Napoli, cui si aggiungono la possibilità di conoscere una città bellissima, che saprà accoglierci nel modo migliore, e la possibilità unica durante Congressi come questi di incontrarsi, scambiarsi informazioni ed esperienze con altri colleghi da tutta Italia e, perché no?, dare il via a nuove iniziative comuni.

Concorsi pubblici e accesso degli specialisti dell’emergenza nei Dea e nei Pronto soccorso

lunedì, febbraio 15th, 2016

@SilviaAlparone


La Simeu e la Fimeuc continuano a segnalare le problematiche relative all’accesso dei medici di emergenza-urgenza ai concorsi per le strutture di Pronto soccorso e Medicina d’urgenza, sia per i ruoli iniziali che per quelli apicali. Gli interessati sono i giovani specialisti che dall’estate del 2014 hanno iniziato a uscire dalle Scuole di Specializzazione, aperte in Italia nel 2009, ma anche coloro che, con una lunga attività nelle strutture di emergenza, hanno maturato esperienze professionali e acquisito competenze cliniche e gestionali, in anni in cui la Scuola di specializzazione ancora non esisteva.

Nell’estate 2014, i primi specialisti dell’emergenza rischiarono di non poter partecipare ai concorsi per entrare nei Dipartimenti di Emergenza perché l’elenco delle specialità equipollenti non era ancora stato adeguato e la Medicina di emergenza-urgenza non rientrava nel novero. In quel caso il Ministero intervenne dopo segnalazione formale del Presidente nazionale Simeu e del Presidente della Conferenza permanente per la formazione in medicina di emergenza-urgenza: il “baco” burocratico fu sanato, senza danno per i nuovi specialisti.

La situazione è più preoccupante per l’accesso alle posizioni apicali: è recente l’intervento di Fimeuc, Federazione italiana di medicina di emergenza-urgenza, che ha inviato una lettera al presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, e al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per l’avviso pubblico del 9 novembre 2015 relativo al conferimento dell’incarico quinquennale di direttore della struttura complessa di Pronto Soccorso, presso il Presidio “Spedali Civili” di Brescia; l’avviso è stato bandito per la disciplina Anestesia e Rianimazione, Area della Medicina Diagnostica e dei Servizi. “Ciò appare in difformità – sottolinea Adelina Ricciardelli, presidente di Fimeuccon le normative vigenti che inquadrano le strutture complesse di Pronto soccorso nell’Area medica e delle specialità mediche, disciplina Medicina e Chirurgia di accettazione e d’urgenza. Area e disciplina condizionano sia i requisiti specifici per partecipare alla selezione, sia quelli per la composizione della commissione esaminatrice. Cosa che potrebbe portare a eventuali ricorsi e contenziosi”. E il caso di Brescia non è l’unico: Fimeuc è intervenuta alcuni mesi fa per una situazione simile, in quell’occasione a Matera; concorsi con bandi irregolari sono stati attivati anche in Liguria.

A parte i casi di violazione delle norme vigenti (come nel caso del concorso citato di Brescia), i criteri di accesso ai concorsi apicali, sia per quanto riguarda le equipollenze che per quanto riguarda le discipline per la maturazione dell’anzianità di servizio, sono ambigui e discutibili; tali criteri sono peraltro un elemento decisivo per il riconoscimento dell’identità professionale del medico dell’emergenza e per garantire la qualità dei servizi di emergenza. In una lettera al Ministero della Salute, che risale allo scorso giugno 2015, la Simeu sottolineava come la normativa per la selezione dei Direttori di Medicina e chirurgia di accettazione e d’urgenza consentisse l’accesso anche a professionisti senza esperienza alcuna in pronto soccorso e penalizzasse professionisti con oltre dieci anni di servizio in Pronto soccorso, ma non in possesso di specializzazione; le norme sul reclutamento dei direttori rischiano di vanificare i progressi registrati in termini di articolazione organizzativa del sistema di emergenza ospedaliera, registrati con l’entrata in vigore del Regolamento sugli standard ospedalieri (DM 70 del 2 aprile 2015). “Come già in quella occasione – afferma Maria Pia Ruggieri, presidente nazionale Simeue alla luce delle situazioni evidenziate da Fimeuc che si sono venute a creare in questi ultimi mesi, la Società scientifica della medicina di emergenza-urgenza chiede al Ministro Beatrice Lorenzin che siano bloccati i concorsi attivati in violazione delle normative vigenti (relativamente alle aree disciplinari) e che si ponga rimedio alle storture sui criteri di accesso alle posizioni apicali, considerando condizione necessaria un’anzianità di almeno sette anni di servizio in Ps/Dea e condizione sufficiente un’anzianità di servizio di almeno dieci anni nelle strutture d’emergenza, indipendentemente dalla disciplina in cui è stata maturata l’anzianità”.

Un manifesto per l’emergenza-urgenza

giovedì, settembre 4th, 2014

 

@SilviaAlparone

 

Nasce dall’iniziativa delle principali società scientifiche del mondo dell’emergenza-urgenza, fra cui Simeu, unitamente alle organizzazioni sindacali del settore, il documento diffuso in questi giorni da Fimeuc che riassume in un elenco di 14 priorità le necessità principali di uno degli ambiti più delicati del servizio sanitario nazionale, per il triennio 2014-2016.

Il mondo dell’emergenza territoriale e ospedaliera vive in questi anni un processo di profonda trasformazione, parallelo ad altrettanto profondi cambiamenti nella richiesta della popolazione, a cui deve necessariamente far seguito una risposta in termini organizzativi, il più possibile omogenea su tutto il territorio nazionale, per garantire un alto standard del servizio ai cittadini.

Sul tema è uscita oggi un’intervista a Gian Alfonso Cibinel su Doctor33, consultabile a questo link, a cui si accede previa registrazione gratuita al sito.

 

Nuovi specialisti per una nuova medicina di emergenza-urgenza: un articolo del quotidiano La Repubblica

giovedì, agosto 7th, 2014

 

@SilviaAlparone

Lunedì 4 agosto è stato pubblicato sulle pagine nazionali del quotidiano La Repubblica, un ampio servizio sul tema dei primi specializzati in Medicina di emergenza urgenza, che si sono diplomati fra giugno e luglio in tutte le città sede della scuola.

L’articolo, a firma di Michele Bocci, tocca diversi temi legati alla disciplina e racconta il percorso di trasformazione in atto già da tempo delle professionalità di medico e infermiere di pronto soccorso, raccontati attraverso le interviste con diversi esponenti del mondo Simeu, dal presidente nazionale Gian Alfonso Cibinel a Valeria Donati rappresentante dei Giovani, oltre alla voce di Gian Franco Gensini, presidente della Conferenza permanente per la formazione in medicina di emergenza-urgenza.

Il servizio giornalistico, frutto dell’incontro fra l’impegno mediatico di Simeu sul tema e l’interesse del quotidiano per l’argomento, è testimonianza ulteriore dell’incessante attività della società scientifica a favore della Scuola di specializzazione in medicina di emergenza-urgenza, che ha recentemente visto aumentare i posti messi a disposizione dal ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca da 50 a 70 annuali.

L’articolo è scaricabile anche sul sito di Repubblica. Lo stesso vale per l’intervento di Gian Alfonso Cibinel, a commento del servizio giornalistico, sulla stessa pagina del quotidiano.

Oltre all’articolo su Repubblica, Simeu è stata interpellata dai mezzi di comunicazione per commentare l’arrivo dei nuovi specialisti nel mondo della sanità italiana anche da altre testate ed emittenti giornalistiche nazionali e locali, fra cui Radio Rai 2 e il Corriere della sera.

Scuola di specializzazione: Simeu ottiene un decreto sull’equipollenza della specializzazione in Meu

sabato, luglio 19th, 2014

@SilviaAlparone

 

Gli ultimi si sono specializzati giovedì 17 luglio a L’Aquila, i primi già nella seconda metà di giugno a Bari e a Roma: sono gli 82 medici dell’emergenza-urgenza italiani che hanno concluso in questa estate 2014 il primo ciclo della Scuola di Specializzazione nata nel 2009, dopo una lunga battaglia per la sua creazione.

Si è trattato di un successo importante, oltre che per i colleghi che si sono diplomati, anche per Simeu, che ha sostenuto tutto il percorso di attivazione della scuola e si è battuta con fermezza per il dovuto riconoscimento di una specifica professionalità per i medici che lavorano in pronto soccorso. Ma se il cammino per ottenere la Scuola è stato lungo e irto di ostacoli, la conclusione del primo ciclo non ha coinciso con la fine dei problemi: da inizio luglio sono arrivate alcune segnalazioni di difficoltà burocratiche relative all’ammissione dei neospecialisti nei concorsi per personale medico di pronto soccorso, in quanto la dicitura “Medicina di emergenza-urgenza” (rispetto al termine “Medicina d’Urgenza”)non figurava tra le equipollenze riconosciute per poter accedere ai bandi. Ammettere o meno i candidati appena specializzati poteva dipendere quindi dalla decisione della singola azienda sanitaria in merito all’interpretazione delle norme vigenti.

Una lettera a firma di Gian Alfonso Cibinel, presidente nazionale Simeu, e di Gian Franco Gensini, presidente della Conferenza permanente per la formazione in medicina di emergenza-urgenza, è stata inviata a Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, e a Stefania Giannini, ministro all’Istruzione e Ricerca per sollevare il problema. Parallelamente, una campagna mediatica ha portato la segnalazione della nuova difficoltà per i giovani medici dell’emergenza all’attenzione delle agenzie di stampa e sui principali periodici di settore (vedi per tutti Il Sole Sanità e Quotidiano Sanità del 14 luglio scorso).

Aver sollevato tempestivamente l’attenzione su un possibile “baco” burocratico prima che si potessero produrre danni concreti, ha contribuito a far sì che non si verificassero, in nessun caso in Italia, situazioni di effettiva esclusione di candidati specialisti in Meu dai concorsi. In molte Regioni i rappresentanti Simeu hanno contattato e sensibilizzato gli assessorati locali competenti e a livello nazionale, lo scorso 16 luglio il ministro Beatrice Lorenzin ha firmato il decreto sull’equipollenza della Specializzazione in MEU.

Il decreto, di prossima pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, elimina ogni rischio di esclusione per i candidati specialisti in Meu e aggiorna la tabella delle equipollenze in funzione della conclusione del primo ciclo della Scuola di specializzazione in emergenza-urgenza.

Ora è necessario proseguire nell’impegno per il numero dei posti della Scuola – commenta Gian Alfonso Cibinel – sia a livello nazionale che regionale, considerando che con la graduatoria unica nazionale (in vigore dal prossimo concorso previsto in autunno) si rischia (anzi è quasi certa) una riduzione dei contratti garantiti dalle Regioni”.

La notizia delle prime specializzazioni della Scuola, era già arrivata sui mezzi di comunicazione lo scorso 20 giugno (vedi Il Sole Sanità) con una dichiarazione del presidente nazionale Cibinel: un messaggio per sottolineare l’importanza dell’arrivo nel Ssn dei primi specialisti in Meu e per mantenere alta l’attenzione sul numero insufficiente di contratti di formazione finanziati dal Governo.

La campagna strategica e mediatica Simeu a favore della Scuola di Specializzazione, in particolare con la richiesta di adeguare il numero di contratti al fabbisogno espresso dalle regioni, era già stata lanciata lo scorso 5 marzo, in collaborazione con Cosmeu, tramite l’organizzazione di una mobilitazione generale del mondo dell’emergenza sanitaria culminata nel flash mob degli specializzandi davanti ai ministeri della Salute e dell’Istruzione. Gli effetti di quella campagna mediatica sono ancora reperibili su questo blog.

“Making things happen”, motto e obiettivo del nuovo direttivo CoSMEU

martedì, aprile 22nd, 2014

di Matteo Borselli

Specializzando MEU – Università di Siena

Presidente CoSMEU

@matteoborselli

 

In seguito alle elezioni per rinnovare il direttivo CoSMEU, Coordinamento degli specializzandi in medicina di emergenza-urgenza, che si sono tenute a Genova lo scorso 12 aprile, pubblichiamo un intervento del neoeletto presidente, Matteo Borselli.

La prima assemblea nazionale del coordinamento è stata salutata da alcuni interventi video, in particolare di Fabio De Iaco, responsabile Pronto soccorso di Imperia, coordinatore scientifico Faculty Sau, Sedazione e analgesia in urgenza Simeu, Mario Guarino, Pronto Soccorso Ospedale San Paolo di Napoli e gruppo Sau Simeu, e Scott Weingart, Associate Professor of Emergency Medicine – Mount Sinai, NY e creatore del blog Emcrit.org.

Tutti gli interventi sono visibili sul canale youtube di CoSMEU.

 

C’è stato un momento nella mia vita di studente in cui, vagando da un reparto all’altro alla ricerca della mia strada, misi per la prima volta piede nel Pronto Soccorso del mio ospedale. Rimasi spiazzato e affascinato da quell’ambiente caotico e distante da quell’aura di “perfezione” che avvolgeva gli altri reparti universitari che avevo frequentato fino a quel momento. Ho sempre pensato che la bellezza e la poesia stia nelle dissonanze: ai miei occhi (e alle mie orecchie) di studente, il Pronto Soccorso appariva come un brano di Thelonius Monk suonato a Santa Cecilia, tra un Bach e un Mozart. Un Pollock messo a fianco a dei preraffaelliti. Ed è stato amore profondo e incoercibile sin da subito. Sono passati circa dieci anni e, nonostante le difficoltà incontrate durante il mio percorso, sono ancora innamorato come il primo giorno. La Medicina d’Emergenza ha scelto me nella stessa misura in cui io ho scelto lei.

Ma cos’è la Medicina d’Emergenza (EM)? Mi affiderò alle parole di Scott Weingart, il creatore di Emcrit.org, contenute nel suo videomessaggio di saluto a CoSMEU:

 

[…] We’re the most potent specialty for the care of sick patients. We’re capable of doing what need to be done immediately, we are resuscitation, we are the caregivers of the most critically ill in the first hours; that’s what we provide, that’s what we’re experts at, that’s what you’re doing and that’s what you need to keep on doing, because our patients – your patients – need this kind of care[…]”

 

Quando abbiamo proiettato questo filmato al primo incontro di CoSMEU, ho visto tanti occhi brillare, perché in questa dichiarazione abbiamo visto la nostra idea di EM. E’ quello per cui vogliamo combattere ed è quello che vogliamo ottenere.

E allora, cosa è CoSMEU? La sigla significa “Coordinamento degli Specializzandi in Medicina d’Emergenza-Urgenza”, il concetto alla base della nostra associazione è piuttosto innovativo: per la prima volta in Italia abbiamo un gruppo di specializzandi che si organizza in un’associazione per lavorare assieme ai propri direttori di scuola e alle società scientifiche di riferimento per portare il livello di formazione della propria specialità ai livelli più elevati possibili.

Non si parla semplicemente di procedure, tubi, trocars, cannule, seldinger e quant’altro: si parla di cambiare mentalità e di iniziare a lavorare su quello che realmente è fondamentale, ovvero l’identità del Medico di Emergenza-Urgenza: credo infatti che la EM in Italia non esisterà finché noi non prenderemo coscienza della nostra identità.

Abbiamo elaborato un piccolo questionario, compilato da circa il 25% degli Specializzandi MEU (circa 110 persone – un campione ben più significativo di quelli su cui si basano tanti studi sui quali abbiamo modulato la nostra pratica clinica!) e l’urlo che ne emerge è il seguente: “Vogliamo la nostra identità”. Non posso che essere d’accordo. Un Medico di Emergenza ha bisogno del Pronto Soccorso quanto il Pronto Soccorso ha bisogno del Medico di Emergenza. Tanti di noi passano lunghi ed interminabili mesi in ambiente internistico e perdono motivazioni e mordente; tanti altri hanno bisogno di mettere in pratica tutte quelle fantastiche nozioni imparate ai vari corsi e alle varie Summer Schools; tanti altri vorrebbero semplicemente sentirsi apprezzati per quello che sono, non sentirsi anestesisti o internisti mancati. Vogliamo essere uno specialista tra tanti, non migliore o peggiore, ma semplicemente diverso: non siamo né internisti né anestesisti, siamo Medici di Emergenza-Urgenza ed abbiamo un bagaglio culturale ed umano diverso da entrambe queste specialità.

Tanti colleghi illuminati (in ordine sparso: Schiraldi, De Iaco, Tosato, Guiotto, Copetti, Guarino, Riccardi, D’Apuzzo, Morabito, Cibinel, Ferrari, Pini e tanti altri ancora) hanno trovato e conquistato – faticando e combattendo – una via da percorrere e ce l’hanno indicata: è grazie a loro se siamo qui. Crediamo però che sia tempo di iniziare a prendere coscienza del fatto che questa strada dobbiamo lastricarla, ampliarla e curarla, perché è un dono troppo grande perché sia lasciato incustodito e privo di attenzioni. Vogliamo rendere onore a chi la via italiana all’EM l’ha creata e, allo stesso tempo, sfruttare le nostre peculiarità di “primi eletti” per migliorarla e per lasciare a chi verrà dopo di noi un percorso di tutto rispetto.

Negli USA hanno impiegato 20-30 anni per imporsi dal punto di vista formativo, culturale e professionale, ma oggi siamo a metà 2014 ed in epoca di #FOAM (Free Open Access Meducation): sappiamo come si addestrano i nostri colleghi in Australia, UK e USA, abbiamo accesso ai loro programmi formativi e loro stessi rispondono alle nostre domande e richieste su Twitter, Google+ e attraverso e-mail. E’ molto più facile sapere dove vogliamo andare rispetto al passato, è molto più facile sapere come si stanno modificando ed evolvendo le competenze dell’Emergency Physician e cosa dovremmo aggiungere al nostro bagaglio culturale e formativo per essere competitivi a livello internazionale.

Sappiamo quindi che il nostro aiuto può essere fondamentale nella costruzione della EM in Italia: i nostri direttori sono principalmente internisti, con grande cultura, esperienza e capacità. Ma provengono da un background culturale molto diverso dal nostro. Hanno però la stessa voglia che abbiamo noi di rendere la EM un fiore all’occhiello all’interno dell’Università italiana: vorremmo renderli orgogliosi di noi diventando Medici dell’Emergenza-Urgenza in grado di imporsi ovunque e vorremmo aiutarli evidenziando punti di forza e di debolezza della nostra scuola così giovane, rendendo così possibile l’instaurarsi di un circolo virtuoso che porti ad un miglioramento continuo e progressivo della formazione. Questo inoltre creerebbe un modello di collaborazione nuovo ed estremamente interessante per le Scuole di Specializzazione di Area Medica.

L’attività di CoSMEU non sarà rivolta esclusivamente alla formazione. Dal punto di vista legislativo ci sono alcune incongruenze da risolvere e fondamentali lacune da colmare: la Scuola di Specializzazione MEU esiste da 5 anni e dal luglio prossimo saranno sul mercato del lavoro i primi specialisti. Purtroppo fino ad ora non esiste una configurazione normativa chiara e precisa riguardante la figura professionale del Medico Specialista in Medicina d’Emergenza-Urgenza. Ciò significa che nei prossimi concorsi il nostro titolo potrebbe non essere riconosciuto o, ironicamente, potrebbe esserci richiesto di effettuare corsi e master di emergenza per poter avere accesso ad un posto di lavoro in Pronto Soccorso. Ancora più controversa appare la situazione legislativa nel comparto extra ospedaliero (Automedica ed Elisoccorso): in alcune regioni è di competenza anestesiologica, in altre basta un corso DEU. C’è bisogno di omogeneità e chiarezza, non di un caos legislativo simile che disorienta utenti ed operatori.

Sappiamo che siamo ancora pochi (circa 90 specialisti saranno si diplomeranno a luglio, una goccia nel mare a fronte dei circa 300 richiesti da fabbisogno) e che avremo bisogno di altri specialisti per colmare il fabbisogno di Medici di Pronto Soccorso, ma vogliamo che le nostre qualità e peculiarità vengano riconosciute in maniera inequivocabile.

Stiamo lavorando e continueremo a lavorare per avere un numero equo di borse di specializzazione: non ci fermeremo al flash mob del marzo scorso, continueremo a tartassare i ministri Lorenzin e Giannini finché non ci riceveranno e non ascolteranno le nostre motivazioni. Le indicazioni della Conferenza Stato-Regioni sono chiare sul fabbisogno di specialisti in Emergenza-Urgenza per garantire un servizio adeguato. Devono essere applicate.

Vogliamo che lo Specialista in Medicina d’Emergenza-Urgenza sia un protagonista ed un’eccellenza all’interno della sanità italiana, ma abbiamo bisogno dell’impegno e delle forze di tutti quanti – specializzandi MEU, direttori di scuole, società scientifiche e attuali medici di pronto soccorso e 118: è l’unica strada possibile per rendere il nostro (e suppongo sia anche il vostro) sogno possibile.

 Making things happen non è solo il nostro motto, è il nostro obiettivo!

 

A nome di tutto il Direttivo e degli iscritti CoSMEU

 

 


Emergency Medicine Exchange: Italy, the US and the Future

giovedì, aprile 10th, 2014

di Alexandra Asrow

Resident in Emergency Medicine (EM), in Chicago, Illinois (Usa), recentemente ospite della Scuola di specializzazione in Medicina di emergenza-urgenza dell’Università La Sapienza di Roma.

 

Cari saluti a tutti!

My name is Alexandra Asrow, and I am currently a “specializzando” or “resident” in Emergency Medicine (EM) in America, in Chicago, Illinois. Italy has long been close to my heart. In past years, I have been lucky enough to spend a semester in Bologna in the Erasmus program, and a year in Torino doing biology research. Once again, as part of my residency program (specializzazione), I was fortunate to be able to arrange and incorporate a month in Rome at La Sapienza working with the wonderful people at the Policlinico Umberto I.

We have spent the past four weeks exchanging information and sharing knowledge about residency, medical education, and EM in Italy and the US. I would like to share some of the information we have relayed with the members of SIMEU, and share some exciting possibilities for the future.

To begin, here is an overview of the medical education process in the US:

High school graduation

Followed by:

College (4 years) – may study any subject, must complete prerequisite courses (biology, math, chemistry, etc.) for “pre-medicine

Followed by:

Medical College (4 years) – 2 years didactics in classroom, 2 years rotating in clinics/hospitals in various specialties, choose your specialty at start of 4th year

Followed by:

Residency (3-4 years) – specific to specialty, varies by program

Obviously this system is different than the Italian system, in which “college” and “medical school” are combined into a 6-year university program. However, overall the number of years remains the same in the end at 11 with residency being 5 years long in Italy.

In the US, in order to obtain a spot for residency, there is a system called the “match.” It includes a series of applications, interviews, and each student creating a rank list of residency programs they like best. One very important day called “match day,” each medical student in the US (and international graduates hoping to do their residency in the US) receives notification of the program in which they have “matched” by the rank list matrix, and there is no option to change spots. Some are far from home, some not the favorite, and some don’t get a spot at all. There are currently 165 residency programs in the US with a total of 1.744 positions per year (each being 3-4 years total), and yet each year there are more applicants than positions. It is one of our fastest, if not the fastest growing specialty and gains popularity and competition every year.

Obviously this is quite different than the Italian residency system! I am very pleased, however, that the excitement and growth in EM has spread to Italy. Five years ago, Italy started 25 residency programs throughout the country with 2 positions per year, which will graduate their first residents this year. It turns out one of the few things in the US older than in Italy is Emergency Medicine! Our first residency program was founded in 1970, and one of the main differences we have discussed between residency programs in the US and Italy has much to do with age.

Based on experience, trial, and a lot of error, our system has become extremely standardized, with the ACGME (the Accreditation Council for Graduate Medical Education) providing extremely detailed rules and requirements for all residency programs and residents to maintain their status. Therefore, a general result of this is that all residents complete a certain number of hours, types of patients, critical care, percentages of pediatric patients (20%) and numbers of procedures amongst other things before completing their residency.

Alexandra Asrow con parte della équipe di Sala rossa del Policlinico Umberto I di Roma

As a slight tangent, beyond the differences in the education system, I believe an even more distinctive difference between Italian and US Emergency Medicine is the structure of the Emergency Department (ED) itself. My experience observing in the “Sala Rossa” at Policlinico Umberto 1° has been valuable in understanding this. I think these differences are reflected in what is included in our residency programs, which are illustrated below. The main difference is that in the US, the department is never divided into sections, even in the largest hospitals.

As the Emergency Physician, we are responsible for every patient that visits. This means we care for critically ill medical patients, surgical, trauma, pediatric, and pregnant patients. We deliver babies, we intubate, we do central lines, reduce fractures and dislocations, place splints, sutures, nasal packing, transvenous pacemakers, ultrasounds, I could go on. Basically, if it can come through the door, we have to be ready.

Obviously, if we need help, in many hospitals there are consultants available for every specialty. In some cases they may come to the ER to see the patient, take them to the operating room, evaluate them once they are admitted, or anything else required. This only occurs after the Emergency Physician has completed their complete workup and deemed it necessary.

However, in many hospitals, especially rural, there are no other doctors for long distances, and the hospital may not be fully equipped. If the patient needs something beyond our scope, we stabilize them to the extent of our capabilities, and work with the extensive emergency medical services systems and transport them elsewhere by ambulance or helicopter.

Now, to transport us back to the topic of medical education, I will share some specifics about my residency program, called the “Resurrection Emergency Medicine Residency Program.” If you are interested, you may visit our website at:

https://www.presencehealth.org/physicians/residency-programs/emergency-medicine/presence-resurrection-medical-center/welcome-director

In brief, we work at 7 different hospitals seeing different patient populations. Some have more elderly critical patients, some with severe trauma, some pediatric hospitals. In the ED we work 10 or 12-hour shifts, about 18 shifts per month. This varies when we are rotating in other specialties as below. We also have 5 hours of lectures weekly about various topics, monthly tests on these topics, and are required to create and present a certain number of presentations to present to our colleagues during these lectures throughout residency.

We complete the following months:

Emergency Department

20 months

Pediatric Emergency Department

3 months

Trauma (including inpatient/ICU)

2 months

Medical Intensive Care Unit

3 months

Surgical Intensive Care Unit

2 months

Pediatric Intensive Care Unit

1 month

Anesthesia

1 month

Obstetrics and Gynecology

1 month

Ultrasound/EMS

1 month

Toxicology

1 month

Administration

1 month

Radiology/Orthopedics

1 month

Infectious Disease

1 month

Elective

1 month (Mine spent in Italy!)

 

In addition, the following are numbers of different procedures required by the ACGME to graduate residency:

 

Procedure

Numbers

Adult medical resuscitation

45

Adult trauma resuscitation

35

Pediatric medical resuscitation

15

Pediatric trauma resuscitation

10

Cardiac pacing

6

Central venous access

20

Chest tubes

10

Cricothyrotomy

3

Dislocation reduction

10

Intubations

35

Pericardiocentesis

3

Procedural sedation

15

Vaginal delivery

10

Emergency department bedside ultrasound

*200 (in my program)

 

As if this weren’t enough, we receive evaluations for every shift we work in the ED, every procedure, and every rotation in another department. This is, again, based on milestones required by the ACGME and expected levels at various points. I could continue to outline infinitely more detail, but I am hopeful that the general picture is clear. Residency in the US is extremely demanding, and by way of this, hopefully produces incredible and capable young doctors.

After graduating residency, one becomes an “attending” physician, and may continue with a fellowship, or subspecialty of 2 years, or go on to a working position. There are different types of jobs including “academic,” meaning teaching students and residents and research, “community-based,” or combined.

Throughout this process there are a number of different very important and difficult exams. These include the USMLE (United States Medical Licensing Examination) “Step” exams 1-3, which are general and standardized for all medical students regardless of specialty, “In-service” exams each year of residency which are given to all residents in the particular specialty as comparison, and finally the written and oral board exams after residency is over to receive final licensure and board certification.

Personally, I am obviously interested both in education and International EM, specifically in Italy. This experience has been eye opening and fantastic, and I am looking into ways to continue communication with SIMEU and my colleagues in Rome in the future. I hope that this blog post has been educational and interesting for everyone. I also hope it has given readers some insight about our similarities and differences, and maybe spark some ideas for future projects.

I am looking into ways to start to provide more direct dialogue between residency programs and SIMEU with my own program, and hopefully the American College of Emergency Physicians (ACEP) International Section in some capacity in the future. I am hopeful that through everyone’s efforts and some hard work, we can continue to advance Emergency Medicine in Italy, and continue to develop and improve the residency programs here.

When I (hopefully!) graduate this June, I will be starting my new job in Springfield, Illinois, working in the ED, teaching students and residents, and hopefully continuing to develop EM in Italy! I am grateful for the openness and hospitality at Umberto 1° in Rome, special thanks to Dr. Giuliano Bertazzoni and his wonderful residents for all of their help. I hope for many returns! Thank you for your time reading this, and please feel free to contact me with any questions or comments.

Grazie mille!

-Alexandra Asrow

Lexie@alumni.brown.edu

La campagna a favore della Scuola di specializzazione in Medicina di emergenza-urgenza ancora su Sanità del Sole 24 ore

martedì, marzo 11th, 2014

 

L’iniziativa di martedì scorso 5 marzo in difesa della Scuola di Specializzazione in Medicina di emergenza-urgenza, contro la riduzione del numero di borse di studio per gli aspiranti urgentisti compare ancora su Sanità del Sole 24 ore di oggi, martedì 11 marzo. Sul numero in distribuzione questa settimana Valeria Donati, in qualità di rappresentante Giovani Simeu e specializzanda Meu racconta i motivi del flash mob che si è tenuto a Roma davanti al Ministero dell’Istruzione.

 





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