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Caso Spedali Civili di Brescia: Simeu conferma la propria posizione sul Concorso di Direttore del Pronto Soccorso

martedì, agosto 2nd, 2016


La pubblicazione di un articolo in data 31/07/2016, sul Corriere della Sera – edizione di Brescia – relativo al concorso per la direzione del PS degli Spedali Civili, contenente alcune imprecisioni ed affermazioni errate, rende necessaria la seguente nota da parte della Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza (SIMEU).

L’esposto presentato alla Procura della Repubblica di Brescia da parte della SIMEU e di altre società scientifiche, relativo al concorso per la direzione del PS degli Spedali Civili di Brescia, giuridicamente non può essere ritirato; si tratta di una notifica di fatti e di valutazioni all’autorità giudiziaria e, una volta depositato il documento, solo l’autorità giudiziaria ha il potere di decidere tra il rinvio a giudizio e l’archiviazione.

La SIMEU considera positivamente la sospensione della procedura concorsuale illegittima, a suo tempo emanata, e ribadisce la richiesta di ritiro definitivo del bando e di avvio di una nuova procedura regolare, per la disciplina Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza; tale disciplina in base alle normative in vigore non include l’Anestesia e Rianimazione tra le specializzazioni equipollenti (vincolanti come requisito di accesso).

Un eventuale nuovo bando sarà valutato attentamente dalla SIMEU che procederà ad impugnazione con richiesta di sospensiva davanti al TAR ed eventuale nuovo esposto alla Procura se saranno ravvisati profili di illegittimità.

La SIMEU informa la sua azione in questo caso a due sole istanze fondamentali:

– il rispetto della legalità

– l’esigenza per il SSN e per i cittadini di collocare nelle posizioni di direzione in ambito sanitario i professionisti migliori.

Le due istanze sono garantite se ai concorsi sono ammessi tutti i candidati aventi diritto, se la procedura consente l’individuazione dei concorrenti più validi e se le selezioni sono effettuate da direttori (primari) impegnati nell’attività specifica della disciplina messa a concorso, ovvero nell’attività di Pronto Soccorso.

 

 

 

Caso Spedali Civili di Brescia: Le Società scientifiche dell’emergenza presentano esposto in Procura

mercoledì, giugno 29th, 2016

@SilviaAlparone

 

Simeu, Società italiana della medicina di emergenza-urgenza, insieme a Fimeuc, Federazione italiana della medicina di emergenza-urgenza e delle catastrofi e ad Acemc, Academy of emergency medicine and care hanno presentato un Esposto alla Procura di Brescia sulla questione del concorso per direttore di Pronto soccorso agli Spedali Civili di Brescia bandito lo scorso novembre.

Nell’Esposto le società scientifiche denunciano e ricostruiscono l’accaduto, sostenendo “l’illegittimità dell’operato dell’Azienda ospedaliera Spedali Civili di Brescia che ha messo a concorso un incarico quinquennale di direzione della struttura complessa di pronto soccorso individuando quale area interessata l’Area di medicina diagnostica e dei servizi e indicando quale disciplina Anestesia e Rianimazione, in palese contrasto con la normativa in materia, che colloca la struttura del pronto soccorso invece nell’Area medica e delle specialità mediche e indica come specialità di riferimento la Medicina e chirurgia di accettazione e d’urgenza ed equipollenti, fra cui non è riconosciuta Anestesia e Rianimazione”.

L’esposto si conclude con la richiesta alla Procura affinché indaghi sui fatti per i reati eventualmente ravvisabili.

Simeu agisce in questo caso insieme alle società scientifiche e associazioni federate in Fimeuc rappresentative dei medici che operano in tutte le strutture dell’emergenza sanitaria nazionale, fra cui Anaao-Assomed, Associazione medici dirigenti del Ssn, Cimo, Confederazione italiana medici ospedalieri, e Smi, Sindacato medici italiani.

La denuncia di Simeu del caso Brescia è stata avallata anche dall’intervento di due organizzazioni internazionali di settore, Eusem, European society for emergency medicine, e Uems, Union européenne des médicines spécialistes.

Un riassunto della vicenda su questo blog.

In Pronto Soccorso per farsi accogliere e curare da chi è competente: l’Asst Spedali Civili di Brescia non è d’accordo

mercoledì, maggio 11th, 2016

di Maria Pia Ruggieri, Presidente nazionale Simeu e Gian A. Cibinel past-president nazionale Simeu*


La domanda appropriata, sanitaria e personale, dei cittadini che accedono ai pronto soccorso italiani è molto ampia: dalle situazioni di emergenza-urgenza di patologie gravi che richiedono diagnosi e cure tempestive, a situazioni cliniche croniche in aggravamento che richiedono una valutazione attenta anche se non in emergenza, alla richiesta di aiuto e protezione delle fasce più deboli (anziani, donne e bambini vittime di violenza), al supporto alle forze dell’ordine e alle autorità sanitarie per la prevenzione e il contrasto di comportamenti a rischio per la salute, a tutta una costellazione di richieste sociali, amministrative e giudiziarie che accompagnano le domande sanitarie.

La complessità e la peculiarità dell’impegno professionale in pronto soccorso sono state riconosciute dallo Stato con l’istituzione di una disciplina specifica nel 1998, la Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza, e di una specializzazione post-laurea nel 2008, la Medicina di Emergenza Urgenza; il curriculum della scuola di specializzazione, così come la formazione permanente del personale già in servizio nelle strutture di emergenza, prevedono l’acquisizione e il mantenimento di tutte le competenze ed attitudini necessarie allo svolgimento del lavoro in pronto soccorso.

Le norme vigenti, a tutela della qualità del servizio e della salute dei cittadini, prevedono che ai concorsi per medici e per primari da destinare all’attività in pronto soccorso possano accedere solo gli specialisti in Medicina d’urgenza (o altre specializzazioni equivalenti) o medici che abbiano maturato almeno dieci anni di servizio nella stessa disciplina.

In alcune realtà del nostro Paese i principi descritti stentano ad affermarsi, per motivi incomprensibili se si considera l’interesse della popolazione e la qualità del Servizio sanitario nazionale. Succede in questi giorni a Brescia, in particolare agli Spedali Civili, dove si è appena chiuso un concorso per il conferimento dell’incarico di primario di Pronto soccorso aperto solo a candidati con specializzazione in Anestesia e rianimazione, disciplina non equipollente alla Medicina d’urgenza e inserita in una diversa area funzionale, quella della Medicina diagnostica e dei servizi; sono stati invece esclusi tutti gli specialisti in Medicina d’urgenza e i medici con esperienza di decine di anni nel settore specifico. Si tratta di una chiara violazione delle normative vigenti, e di una scelta che penalizza i cittadini compromettendo la qualità del servizio di pronto soccorso, servizio che verrebbe diretto da professionisti senza i requisiti minimi necessari; si tratta di professionisti che garantiscono competenza e professionalità di alto livello per la loro disciplina, ma non per l’attività clinica e gestionale da svolgere in pronto soccorso, che riguarda anche una maggioranza di pazienti non critici da valutare e da avviare tempestivamente al percorso più appropriato (ricovero in ospedale, osservazione breve, dimissione con attivazione supporti territoriali).

Peraltro, nella stessa azienda sono in corso procedure per l’assunzione di dirigenti medici per il pronto soccorso nella disciplina “Medicina d’urgenza”; si verificherebbe l’incongruenza dell’assunzione, per la stessa struttura, di dirigenti medici e di un primario appartenenti ad aree funzionali e discipline diverse, che non sono affini né equipollenti.

Lo scorso 2 dicembre, Simeu, insieme a Fimeuc, La Federazione italiana della medicina di emergenza-urgenza e delle catastrofi di cui Simeu fa parte, aveva chiesto alla direzione degli Spedali Civili di Brescia di sospendere la procedura e aveva segnalato il caso alla Regione Lombardia e al Ministero della Salute. Ciononostante, l’iter del concorso è andato avanti e la selezione per l’affidamento dell’incarico si è conclusa martedì 3 maggio con la partecipazione di quattro candidati, medici di Anestesia e Rianimazione, fra cui sarà scelto il primario del pronto soccorso.

Ci siamo nuovamente rivolti al Ministro Beatrice Lorenzin, al presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ai vertici dell’azienda sanitaria protagonista della vicenda con una lettera ufficiale, per protestare vivacemente contro quanto sta accadendo. Data la gravità delle violazioni e il danno indotto per il Ssn (anche per l’aspetto erariale), se la procedura non sarà bloccata, saremo costretti a presentare un esposto alla Procura, a tutela dei cittadini e dei professionisti che operano in Pronto Soccorso.

*La doppia firma vuole sottolineare la durata dell’impegno di Simeu sul caso, iniziata già a dicembre quando presidente nazionale era Gian Alfonso Cibinel e confermata con forza ora dall’attuale presidente Maria Pia Ruggieri.





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